Caro Antonio,

non posso credere che non ci sei più! Non posso credere che un viaggio si sia tramutato in una tomba! No, è assurdo. Allora ti voglio ricordare vivo a Brescia ad attendere i miei auguri di Natale. Ricordi quando eravamo supplenti in tante scuole della provincia bresciana? Quanti passaggi mi hai dato in macchina e quante risate mascheravano la nostra stanchezza fisica, ma noi credevamo in quello che facevamo e non ci importava nulla se ci alzavamo la mattina alle 4 per essere a Darfo alla prima ora. Poi arrivò il tanto atteso concorso a cattedra… sempre insieme anche lì, lo scritto e l’orale (eravamo vicini per cognome! Sic!). Superato! Ci scambiavamo i libri e gli appunti per prepararci all’orale come fanno i nostri alunni. Sono entrato di ruolo prima io ma mi hai seguito subito dopo qualche anno nella scuola del mio primo anno di ruolo. Poi, un incidente, un assurdo incidente ti ha tenuto sospeso tra la vita e la morte. E’ lì che conobbi tua zia. Ogni sera chiamavo per conoscere i tuoi miglioramenti. Sei stato sempre forte! Non solo fisicamente ma psicologicamente. Anche quel momento lo hai superato brillantemente. E così ancora insieme per un altro esame: la riconversione in informatica industriale. Insieme a viaggiare ogni giorno a Milano. Era il 2002, io ebbi il trasferimento a Catania. Ricordo che quando lo dissi al “gruppo” hai mascherato, come sempre, un’emozione. Mi hanno fatto notare che il numero 8 ti ha caratterizzato. Era l’8 settembre quando seguivo la trasmissione “Chi l’ha visto?” ed ho visto la tua immagine in video con l’intervento di tua sorella Simona. Guardai mia moglie e chiesi conferma se eri tu. Eri tu scomparso chissà dove in Messico. Iniziai a contattare Simona e seppi che le ultime notizie erano del 7 luglio Simona partì in Messico per cercarti, e sapessi quanto ti ha cercato. Io avevo le notizie da zia Cecilia. Ero divenuto un appuntamento fisso per la zia, ma sentivo che soffriva e mi limitavo a sintetiche domande per avere sintetiche risposte. Tutto questo fino al 9 di dicembre quando a scuola mi arrivò una chiamata da parte della Vice preside dell’ABBA-BALLINI di Brescia (la tua e quella che fu la mia scuola) che mi comunicava l’atroce notizia. Anche qui avvenuto il ritrovamento l’8 dicembre. E così, pur essendo lontano, ti sono stato vicino sperando in un tuo ritorno ed è oggi che ancora credo che tu sia lì in qualche parte del mondo a conoscere nuova vita e l’unico modo per comunicare con te è l’etere che oggi ti avvolge.

Ciao Antonio.

Luglio 2009 Un anno è passato! Ma sei sempre nei miei ricordi "Eroe morto nella battaglia dell'eterno sapere e conoscenza"